Su quell’adorabile piattaforma che è Netflix è da qualche tempo disponibile la serie Versailles. La storia narra le vicende di Re Luigi XIV (interpretato da George Blagden) e dei numerosi intrighi volto ad ucciderlo da cui deve difendersi, dei suoi vari problemi con moglie e amanti, delle sue mire espansionistiche e ovviamente non mancano le sotto-trame di tutti i vari personaggi che vivono alla corte di Versailles.
Visto che era una serie francese prodotta insieme al Canada pensavo di guardarla in lingua originale, ma ho scoperto con mio disappunto che è stata girata in inglese.
Potrei definire in una parola l’atmosfera di questa serie: glamour.
Gli attori sono tutti belli (e se non così tanto, certo mai brutti come i personaggi storici che interpretano), l’atmosfera è sempre fashion e patinata.
La musica è moderna ed elettronica, c’è molto nudo, scopan tutti come ricci (per la gioia del pubblico etero e gay), i fatti storici sono semplificati e manomessi.
Eppure a me piace.
Certo, chi sta cercando una storia realistica è meglio che vada a cercare un documentario, questa serie è puro intrattenimento e l’intento dei due ideatori Simon Mirren e David Wolstencroft è chiaramente dare un tocco moderno e attuale a vicende del passato per renderle fruibili.
Va benissimo per chi ama le storie fatte di intrighi, per chi vuole un po’ di svago. Sicuramente merita per chi ama le saghe in costume. Qui gli abiti belli si sprecano e sono stati realizzati da Madeline Fontaine.
Mi trovo d’accordo con Mathieu da Vinha, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Versailles e consulente storico della serie, che dice : “Questo è un ottimo intrattenimento. Spero che la gente si renderà conto che questa non è stata la realtà, e darà loro la voglia di sapere di più su Luigi XIV”.
E’ questo il mio caso. Curiosa come sono, è probabilissimo che la mia prossima lettura sarà una biografia sul Re Sole e che approfondirò questo interessante periodo storico.
D’altronde Versailles non è certo la prima serie di finzione ispirata a quel periodo.
Mi è subito venuto in mente quel polpettone che è la saga di Angelica. Cinque film degli anni ’60 con protagonista Michèle Mercier, la “bellissima e indomabile Angélique” desiderata da tutti, perfino dal Re Sole e dal sultano di non mi ricordo dove, ma sempre fedele al suo amato Joffrey de Peyrac.
Una storia in cui non mancano tocchi erotici e da libro Harmony, in cui il trucco e parrucco della bella attrice protagonista è assolutamente Sixties, nonostante i costumi pomposi e seicenteschi.
Eppure a me da bambina piaceva e in estate era un appuntamento fisso alla Tv (lo davano ogni estate, puntali, non so se è così ancora visto che è da 10 anni che non ho la Tv).
E andando un po’ più avanti con la storia c’è la Rivoluzione Francese. Sono innumerevoli i film, i libri e le serie ispirati a questo periodo.
Non posso non citare Le rose di Versailles, alias Lady Oscar. Un manga e anime che hanno segnato intere generazioni. Riyoko Ikeda, l’autrice, si è profondamente documentata sulla storia francese, ma è chiaro che ci sono tante invenzioni, in primis l’amata protagonista, poiché una donna in quel periodo non sarebbe mai potuta diventata militare.
Da bambina adoravo quel cartone e ricordo che mi ha stimolato ad approfondire moltissimo il Periodo della Rivoluzione Francese e che a scuola studiavo l’argomento più che volentieri.
Perciò sì, anche le storie inventante e che fanno storcere il naso ai puristi possono aiutare ad imparare di più.
Per chi ama film più attenti alla storia consiglio La presa del potere da parte di Luigi XIV (1966) di Roberto Rossellini e per il periodo successivo Ridicule di Patrice Leconte (1996) che descrive molto bene l’atmosfera di Versailles e la superficialità dei nobili, e la miniserie televisiva La rivoluzione francese (1989) di Robert Enrico e Richard T. Heffron.
Lascia un commento