Io stavo immobile e cercavo di nascondere i piedi perché il ratto non ci arrivasse. Non potevo fare a meno di pensare a come sarebbe stato terribile quando mi avrebbe azzannato la caviglia. Non volevo, non volevo che il ratto si avvicinasse. Non avvicinarti! Continuavo a pensare a quanto avrei sofferto…E così, nel sogno, siccome sapevo che voleva il mio piede, me lo sono staccato da sola a morsi.
Visto che sono una gran maniaca di David Lynch e di tutto il mondo di Twin Peaks non potevo non leggere anche “Il diario segreto di Laura Palmer”, soprattutto ora che sto riguardando tutta la serie dall’inizio per comprendere meglio il quadro generale e dopo aver letto, o meglio divorato, i due bei libri-dossier su i segreti di Twin Peaks scritti da Mark Frost.
Pubblicato per la prima volta nel 1990, il libro è stato scritto da Jennifer Lynch, figlia di David e della pittrice Peggy Reavey, ex moglie che compare in quell’inquietante corto intitolato “The Alphabet“, del 1968.
Perchè non l’ho comprato prima? Forse perché pensavo fosse un banale spin-off della serie o forse perché mi era sfuggito che era della figlia di David, e non di uno scrittore a caso.
“Il diario segreto di Laura Palmer” non è un capolavoro ma è sicuramente una lettura imprescindibile per chi ama la serie.
Attenzione: da qui in avanti è un po’ spoiler per chi non conosce la storia di Twin Peaks e non ha visto tutte le stagioni.
Il tono del diario è piuttosto credibile e alcune riflessioni interessanti. Sicuramente la vita di Laura risulta molto più scabrosa di quello che appare nella serie e nel film “Fuoco cammina con me” del 1992. Forse un problema di censura? Sicuramente sì.
Fin dalle prime pagine, in cui Laura scrive che è il suo compleanno e ha compiuto 12 anni, compare la figura di BOB. Questo ci fa capire che la ragazza ha subito violenze fin da piccola. Laura si è sempre sentita sporca e in colpa e, a causa di questo, non riesce ad accettare sé stessa.
Ad esempio, la parte buona di lei era effettivamente innamorata di Bobby, ma la parte di lei ormai perduta lo allontana e lo deride crudelmente quando lui le dichiara il suo amore.
Ogni cosa che fa, anche pensando di fare del bene, diventa qualcosa di negativo. Per sfuggire dalla realtà si rivolge al sesso e alla cocaina. Il sesso, in particolare, Laura non riesce a viverlo in maniera positiva per colpa di BOB:
“…A volte andavo a casa sanguinando e non potevo dirlo a nessuno, e restavo alzata tutta la notte nel mio bagno, da sola, ad aspettare che il sangue smettesse di scorrere. A volte mi tagliava fra le gambe e a volte mi tagliava dentro la bocca. Sempre taglietti minuscoli, centinaia di taglietti piccoli piccoli. (…) A volte mi faceva diventare tutta appiccicosa. Si strofinava in fretta e diceva che dovevo tenere quella cosa viscida nelle mani, chiudere gli occhi e recitare questa poesiola mentre mi leccavo le mani per pulirle. (…) Mi faceva dire:
La troietta è pentita, La Troietta ora ti beve, In questo seme c’è la morte.”
Nel diario vengono descritti meglio i legami fra Laura, Bobby, Leo e Jacques: i quattro sono legati dalla cocaina e Laura partecipa molto spesso alle orge e ai festini organizzati da Leo e Jacques nella baracca. Laura non si risparmia nessuna esperienza e molto spesso ha anche rapporti con donne. Rimane anche incinta, ovviamente senza sapere chi possa essere il padre, ed è costretta ad abortire, il tutto senza che nessuno all’interno della comunità e di chi la conosce si accorga di nulla.
Nel diario ci sono anche due pagine in cui elenca tutte le innumerevoli iniziali delle persone con cui è stata (una cosa che è comune a molte adolescenti, l’avevo fatto anch’io in effetti) e questo ben prima che cominciasse a lavorare come entraîneuse al One-Eyed Jack’s. Non è scritto esplicitamente che è stata a letto anche con Benjamin Horne, ma questo viene confermato da lui stesso durante la seconda stagione.
Si svelano bene i sentimenti contrastanti di un’adolescente sempre più tormentata, triste e disperata. Potrebbe sembrare la “classica” storia di una ragazza perduta che si droga e prostituisce perché si sente in colpa per colpe che non ha, ma fortunatamente essendo una creazione “Made by Lynch” sappiamo che c’è qualcosa di ancora più profondo e inquietante che la “sola” violenza da parte di un padre psicopatico verso la figlia.
Chi è davvero Laura, qual è il suo legame con la Loggia Nera e Bianca e soprattutto il ruolo della madre, in cui si cela l’entità negativa Judy?
Nel diario la madre viene descritta sempre i toni positivi, ma verso la fine c’è questa frase:
“Nello stesso momento mi sono accorta dello sguardo della mamma…uno sguardo di gelosia allo stato puro.”
Che il buon Lynch avesse già previsto che non solo il padre, ma anche la madre celasse qualcosa di mostruoso?
Insomma, un libro da leggere per afferrare qualcosa di più del meraviglioso e disturbante mondo di Twin Peaks, ma senza a riuscirne ad afferrare davvero tutti i segreti. E d’altronde, va benissimo così.
Alessandra
Fantástica lettura