Costituita da 5 corposi volumi, “La saga dei Cazalet” narra le vicende di una famiglia borghese inglese durante la fine della prima guerra mondiale, l’avvento del nazismo, lo scoppio del conflitto per poi concludersi verso la fine degli anni ’50.
La lunga saga è stata scritta da Elizabeth Jane Howard (1923- 2014), autrice britannica di grande finezza e sensibilità. Non solo scrittrice ma in gioventù anche modella e attrice, Elizabeth era una donna molto bella e affascinante, e per parecchio tempo la sua turbolenta vita privata ha messo in secondo piano i suoi romanzi.
La storia si svolge soprattutto a Home Place, dimora della famiglia Cazalet, e a Londra. La saga prende in considerazione soprattutto i personaggi femminili e questo fa in modo che sulla guerra e le sue conseguenze ci sia un punto di vista diverso: non ci sono racconti di trincea e resoconti militari, ma l’angoscia dell’attesa, il vivere in una città e in una grande casa che cambia e si svuota.
I personaggi sono davvero molti e all’inizio facevo un po’ fatica a ricordare tutti i nomi, ma per fortuna ci sono utilissimi alberi genealogici all’inizio di ogni volume. Il bello delle saghe è vedere i protagonisti crescere, cambiare, maturare, ed è facile affezionarcisi e provare un velo di malinconia quando si giunge verso la fine. L’epoca della narrazione (1937-1958) è quella di grandi cambiamenti sociali e politici che mutano le cose, i personaggi, i luoghi e le tradizioni.
E. J. Howard scrive molto bene: la lettura è scorrevole, il tono è delicato e su tutti i volumi permea questa visione “borghese”, profonda e al contempo distaccata. L’autrice ha messo molto della sua vita personale e riesce a descrivere perfettamente le vicende e le situazioni dei suoi protagonisti proprio perché molte le ha sperimentate lei stessa nella sua vita.
Elizabeth era figlia di un ricco mercante di legname e di una ex ballerina del balletto russo ed ebbe un’infanzia infelice . Questi fatti torneranno nella vicenda dei Cazalet, dove vediamo la famiglia essere proprietaria di un’azienda di legname, mentre la figura dell’ex ballerina si ritroverà nella figura di Villy, il padre in Edward Cazalet e di lei stessa in molte figure femminili, ma in particolare in Louise.
La scrittrice riesce a trattare anche temi tutt’altro che facili ( abusi, campi di concentramento, omosessualità, depressione e molti altri) e lo riesce a fare benissimo, senza quella pesantezza e quel modo di scrivere strappalacrime che ora va tanto di moda. I problemi di tanti personaggi rimangono ed evolvono forse in qualcos’altro, ma non sempre si risolvono, esattamente come nella vita vera. Permettono ad alcuni personaggi di maturare ma con quel problema, piccolo o grande che sia, ci avranno a che fare per sempre.
Le vicende avrebbero potuto continuare ancora, ma la fine sospesa e molto malinconica, in fondo, chiude alla perfezione.
Mi è piaciuto molto il modo dell’autrice di introdurre i capitoli, come se si entrasse in una stanza, con i personaggi che dialogano e con le cose che stanno capitando esattamente in quel momento. All’inizio si legge un po’ storditi, non capendo bene chi sta parlando, ma poi i dettagli introdotti sottilmente fanno sempre tornare tutto e apprezzare ancora di più la lettura.
Le storie alla base di questa saga familiare sono assolutamente realistiche e certi drammi ancora attuali. Niente vicende da soap opera, insomma, né fatti inverosimili.
Quando ho comprato il primo volume, “Gli anni della leggerezza“, sono stata attratta dalla grafica in copertina e dal fatto che fosse una storia corale ambientata in Inghilterra sul finire degli anni ’30.
Forse tutto questo mi ha anche ricordato Downton Abbey, serie Tv inglese ambientata negli anni del primo conflitto mondiale e che tratta anch’essa le vicende di una grande famiglia. Tra l’altro Julian Fellowes, l’autore della serie, ho avuto modo di apprezzarlo ben prima grazie al suo bellissimo libro “Snob” che parla, appunto, di snob inglesi con quella sottile ironia tipicamente anglosassone e come sceneggiatore di Godsford Park, film di Robert Altman che ricorda molto l’ambientazione della serie.
I diritti della saga dei Cazalet sono stati acquisiti dagli stessi produttori di Dowton Abbey e sembra che la serie sia in preparazione. Già la BBC, comunque, aveva provato a realizzare una serie nel 2001.
È sempre bello vedere film e serie tratti da libri che si sono letti e vedere come sono i personaggi che si sono a lungo immaginati.
Consiglio la lettura di questa saga a chi ha amato la serie Downton Abbey e a chi apprezza i romanzi corali. Richiederà tempo, ma vi donerà tanto.
brunobanano
Thanks for the article post.Really thank you! Great.andy kaufman character tony
Federica
Io lo consiglierei anche a chi non ha amato Downton Abbey: io avevo visto la prima stagione e non mi aveva entusiasmata, ma mi sono innamorata dei Cazalet 🙂
Marina Agazzi
Certo, hai ragione! Grazie Federica per il tuo commento 🙂
ivana guerini
mi appresto ad iniziare questi libri, spero siano interessanti e scorrevoli. vedremo
Marina Agazzi
Buona lettura allora!