Ai Yazawa è un’autrice giapponese di manga e anime, fra i quali Cortili del Cuore (titolo originale Gokinjo Monogatari), Paradise Kiss, Ultimi Raggi di Luna, Non sono un angelo e Nana.
Quando ero ancora alle elementari, come praticamente tutti i bambini, guardavo i cartoni giapponesi al pomeriggio e “Cortili del cuore” mi aveva colpito in modo particolare.
La grafica di questo anime era molto diversa da quelli a cui ero abituata: personaggi alti e allungati, outfits alternativi ed eccentrici, capelli fashion e super scarpone con zeppe.
Oltre al loro stile mi piaceva molto la storia, diversa rispetto agli anime del periodo. Essendo un manga shōjo (ovvero destinato alle ragazze) il focus era principalmente la storia d’amore fra i due protagonisti ma, al di là di questo, ciò che trovavo interessante era il fatto che tutti i personaggi erano ragazzi adolescenti con forti passioni artistiche.
Per esempio la protagonista Mikako Koda (Melissa nella versione anime italiana) è un’aspirante stilista che studia all’istituto di moda Yaza insieme alle sue amiche. Disegna, cuce e indossa le sue creazioni e sogna di aprire un brand con il suo nome. Il suo vicino di casa e ragazzo, Tsutomu, è un ragazzo molto creativo e alla fine diventerà un fotografo. E anche tutti i loro amici hanno passioni e sogni: chi la pittura, chi i videogiochi ecc.
Quando, verso i 14-15 anni, ho scoperto il mondo delle fumetterie ho finalmente potuto leggere il manga originale e scoprire che la storia ideata da Ai Yazawa era di gran lunga più interessante e profonda dell’anime. E soprattutto che era privo di quelle stupide censure di Mediaset che ad esempio, invece che tradurre frasi come “oggi ho mal di pancia perché ho il ciclo” traducevano in maniera raccapricciante “oggi ho mal di pancia perché ho mangiato troppe caramelle“. Come se i bambini fossero tutti un po’ tocchi e ci fosse bisogno di questa candore puritano.
Di questo manga ho la serie completa e, in un momento di particolare mania, da adolescente avevo comprato su Ebay la collezione completa dei Dvd dell’anime (peraltro fatti in maniera artigianale, non esistevano degli originali ai tempi).
Altro manga che mi ha segnato è stato Paradise Kiss, che si potrebbe definire il seguito di Cortili del Cuore. Alcuni dei personaggi sono infatti figli dei protagonisti del manga precedente e, come i genitori, sono super fashion e stilosi.
Qui la protagonista principale è Yukari, una ragazza che cambierà radicalmente vita in seguito all’incontro con alcuni ragazzi dell’istituto di moda Yaza che la scelgono come modella per indossare una loro creazione. Ai Yazawa ha studiato qualche anno in una scuola di moda e lo stile dei suoi disegni lo dimostra chiaramente: figure allungate, attenzione maniacale per abiti, accessori e capelli.
Rispetto ai suoi lavori precedenti, il design è maturato e molto più interessante.
Al di là dell’aspetto fashion comunque, il manga approfondisce parecchi aspetti: parla di amore, sessualità, amicizie e sogni che i protagonisti seguono con passione, dedizione e tanto lavoro. Un po’ come il manga precedente, ma visto con un taglio adatto ad adolescenti più grandi.
Joji, il protagonista maschile, è un aspirante stilista molto ambiguo, eccentrico e carismatico che alla fine diventerà un importante costumista. Nel manga viene citato il film “Velvet Goldmine” e se avete visto questo film capirete quanto Ai Yazawa si è rifatta a Brian Slade per creare i suoi outfits, il suo stile e il suo modo di pensare.
Dalla serie hanno fatto anche un anime e un film. Ho visto entrambi ma non li consiglio. Molto meglio il manga, come sempre!
E poi arriviamo a un altro manga per me (ma anche per molti molti altri ragazzi in tutto il mondo) davvero importante durante tutto il periodo adolescenziale: Nana.
A differenza delle due storie precedenti, questa non è incentrata sul mondo della moda né su ragazzi del liceo.
I personaggi sono più grandi (le protagoniste, all’inizio della storia, hanno circa 20 anni) e, sebbene si parli anche qui di sogni nel cassetto, amore, musica e design, lo sguardo di Ai Yazawa è più serio e tragico. Fin dai tempi di Cortili del Cuore non erano mancati temi difficili come per esempio il divorzio ma qui sicuramente la rosa di temi si amplia fino ad arrivare a rapporti con la droga, dipendenze, figli abbandonati da genitori, morte ecc. L’autrice indaga molto bene le psicologie dei personaggi senza idealizzare nessuno e mostrando bene anche i loro difetti, paure e debolezze, in un quadro molto realista e a volte cinico.
Purtroppo non si sa ancora come andrà finire tutta la storia (anche perché si è complicata parecchio) ma di certo non potrà avere un reale happy end.
Ovviamente anche qui i personaggi sono super stilosi e curatissimi: Ai Yazawa si è ispirata principalmente agli outfits alternativi e visual e molti dei capi sono pezzi chiave della stilista inglese Vivienne Westwood. Molti dei protagonisti hanno capelli in stile punk, pantaloni bondage, borchie, orecchini, piercing e giacche di pelle.
Anche se non si occupano di moda ( la storia ha a che fare con la musica soprattutto), i personaggi di questo manga non la ignorano certo.
Dal manga sono stati tratti un anime e due film, raggiungendo un successo planetario.
E qui ogni persona che ha letto questo manga si chiede: che fine ha fatto Ai Yazawa? A seguito di una grave malattia infatti, il manga e l’anime sono stati interrotti nel 2009 e da lì più nulla.
Fortunatamente Ai Yazawa sembra stare meglio: in rete ci sono articoli che vociferano un ipotetico ritorno dell’autrice al suo manga più celebre, ma certezze non ci sono.
Quello che vi posso dire però è che Ai Yazawa è presente su Instagram e su facebook e che potrete trovare qualche suo nuovo disegno creato per la cantante giapponese JUJU .
Potete anche contattarla e chissà che non riprenderà davvero a disegnare Nana. Io ormai ci ho messo un po’ una pietra sopra, ma se riprenderà la serie sarà un piacevole tuffo nella mia adolescenza.
Giada
Ciao! Stavo cercando delle immagini di Paradise Kiss e mi sono imbattuta nel tuo blog. Conosco Ai Yazawa grazie a Nana (quando ancora esisteva MTV e c’era l’Anime Night) e mi ha appassionata tanto da comprare il manga e rileggerlo spesso ancora oggi. Magari potesse avere un finale…
Di recente, per puro caso, ho trovato in biblioteca i dvd dell’anime di Parakiss e, incuriosita, li ho guardati. Be’, lo stile di Yazawa è inconfondibile! Mi sono piaciuti tutti i personaggi (Miwako in particolare) e soprattutto i costumi: tutto quel glam e quel tocco di barocco, senza disdegnare il punk, per me è favoloso! Peccato che non mostrino per intero il vestito blu che Joji ha confezionato per la sfilata… fossi capace, ne farei uno uguale per fare il cosplay di Yukari!
Comunque credo che l’anime tralasci molte sfaccettature e parti secondarie presenti nel manga, motivo per cui sto pensando di recuperarlo – grazie anche a ciò che hai scritto. Hai riportato diversi dettagli di cui non ero a conoscenza.
Speriamo che Yazawa esaudisca i nostri desideri su Nana – anche se non dovesse farlo, credo che debba prendersi la responsabilità di comunicarlo in via ufficiale: trovo sia una forma di rispetto verso i suoi lettori, che da anni sperano di vedere conclusa una trama che li ha conquistati.
Piacere di averti letta 🙂
Marina Agazzi
Ciao Giada, grazie di cuore per il tuo commento!
Mi fa molto piacere che tu abbia trovato interessante l’articolo.
Se puoi, ti consiglio di recuperare il manga di Paradise Kiss! È davvero molto bello, a me personalmente ha segnato l’adolescenza (insieme a Nana). E…l’abito blu di Yukari è disegnato per intero! 😀
Spero anch’io che Ai Yazawa un giorno torni a farsi sentire, anche se la sua scomparsa rimane un bel mistero.
Grazie ancora!